venerdì 26 dicembre 2014

Theatrathon

Sono sempre stato un individuo multitasking, sentendone quasi il bisogno.
Sul labile confine del disturbo dell'attenzione, non ho mai voluto fossilizzarmi su una sola cosa da fare. Anche dal punto di vista del teatro, quando ho capito che avrei voluto e potuto farne una professione, mi spaventava il pensiero di dedicarmi a un solo genere teatrale alla volta (improvvisazione, prosa, musical, ecc.) senza poter fare altro.
Direi che ho esaudito il mio desiderio.
Nell'ultimo mese sono riuscito a lavorare in concerti natalizi, cene con delitto, spettacoli di teatro per ragazzi, operette, concerti musical e altro ancora.
In un mese, 11 spettacoli -diversi-.



Non mi lamento affatto di tutto ciò, figuriamoci, soprattutto in un periodo in cui il lavoro scarseggia, specialmente in questo settore.
Però credo di voler rivedere i miei desideri, dopo aver testato sulla mia pelle un delirio simile.
Ho capito cosa posso fare e cosa voglio fare, ho capito quando voglio premere l'acceleratore e quando invece è il caso di dire qualche no, consapevole che in ciò che faccio voglio mantenere un certo standard qualitqativo e mi voglio riservare del tempo per scrivere/organizzare spettacoli futuri. Mi ripetevo sempre che "avrò tempo di scrivere e pensare ai progetti personali quando sarò disoccupato", ma visto che le cose stanno girando per il verso giusto posso pensare a ritaagliari qualche momento di maggese.
Per i prossimi due mesi ho 4 spettacoli diversi ogni mese, e mi sembra una cifra già più accettabile, un buon compromesso tra la mia folle volontà di fare il più possibile e il mantenimento della sanità mentale.
Poi gradualmente arriverò all'anno sabbatico in cui andrò direttamente in letargo rinchiudendomi in un bozzolo.

In tutto ciò sto pure ultimando i preparativi per insediarmi in casa nuova, visto che a breve inizieranno i lavori di restauro. Era qualcosa che volevo fare quasi un anno fa, ma all'epoca mi sembrava di essere troppo impegnato e ho continuato a rinviare in attesa di un momento con più respiro; a ripensarci quel periodo era il nulla assoluto in confronto ad ora, ma non volendo più rinviare ho stretto i denti e son riuscito a fare tutto, al costo di qualche ulcera in più e molte ore di sonno in meno.

Good-bye, ci si rivede dopo il passaggio al grande 3.

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