domenica 14 dicembre 2014

iDeath


Settimana scorsa mi hanno rubato il computer portatile.
Sono sceso dalla macchina per mezz'ora, in pieno centro in una zona piena di passanti, e al mio ritorno la macchina era stata aperta e il mio bel MacBook era scomparso.
Al suo interno, TUTTO: Vita lavorativa e non, articoli, copioni, foto, loghi, locandine, bozze e scritti work in progress, spunti e idee salvati in un cassetto per poi svilupparli in futuro. Più di un anno di lavoro volatilizzato, notti insonni a scrivere e preparare materiale, ogni minimo ritaglio di tempo, ora non c'è più.
Potete evitare di ricordarmi l'importanza di avere sempre una copia backup o quanto sia disdicevole lasciare un portatile in macchina; se vi diverte tanto, piuttosto andate all'ospedale a versare alcool sui pazienti nel reparto grandi ustionati.

Se escludiamo la salute delle persone che amo, credo sia la cosa peggiore che potessero farmi.

Una ballerina che si rompe una gamba.
Un cantante che deve operarsi alle corde vocali.
Un tennista con un braccio fratturato.
...e poi ci sono io, senza il mio Uber-bloc-notes virtuale dove era raccolto il frutto della mia creatività, germogli che sarebbero potuti diventare qualcosa di grande e che ora non ci sono più.
Mi sono appuntato poche cose, davvero poche, che riesco a ricordarmi. Nei prossimi giorni appena avrò di nuovo un computer cercherò di recuperare quelle manciate di materiale (foto, copioni completi) che avevano anche altre persone, ma è solo la punta dell'iceberg di una quantità inimmaginabile di mia materia grigia che avevo riversato all'interno di quel portatile.
Potete farmi qualunque cosa e difficilmente accuso il colpo, ma stavolta sono riusciti a colpirmi nel mio punto debole: raccontare storie. L'attività a cui tengo di più e ciò che credo di saper fare meglio. E il tempo, ormai merce sempre più di valore nella mia vita, che nelle prossime settimane/mesi sarà impegnato anche a riscrivere progetti che erano già in corso d'opera.

Ammetto che è stata una discreta batosta, da anni non stavo così male per qualcosa.
...ma evidentemente, se doveva succedere una cosa simile, vuol dire che erano tutte pessime idee.
Da domani si ricomincia, scrivendone di migliori.

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