sabato 12 ottobre 2013

Che cosa desidero?

"Che cosa desideri? Che cosa ti rende felice? Che cosa ti piacerebbe fare?"
Faccio spesso queste domande ai miei studenti e loro mi rispondono: "Bè, ecco, abbiamo appena finito la scuola superiore e non abbiamo ancora un'idea chiara..."
Così gli chiedo: "Cosa fareste se il denaro non fosse importante? Come trascorrereste la vostra vita per godervela veramente?"
La classe a quel punto mi risponde: "Bè, mi piacerebbe fare la pittrice", "Il poeta", "Lo scrittore", "Vorrei vivere all'aria aperta e cavalcare cavalli"... "ma tutti sanno che non si può guadagnare denaro in quel modo!"
Quando finalmente qualcuno mi rivela quello che vorrebbe veramente fare io gli dico: "Fallo. E dimentica i soldi."
Perché se ti convinci che guadagnare soldi sia la cosa più importante, vivrai la tua vita sprecando il tempo a tua disposizione. Farai cose che non ti piace fare per poter continuare a vivere. Questo significa continuare a fare qualcosa che non ti piace. Che è stupido.
Meglio avere una vita breve piena di ciò che ti piace fare, che una lunga vita spesa in modo misero. E alla fine, se ti piace veramente quello che fai, non importa cosa sia, potresti diventare davvero bravo. L'unico modo per diventare bravo in qualcosa è viverlo veramente.
E allora sarai in grado di ottenere grandi soddisfazioni.
Quindi, è molto importante prendere in considerazione questa domanda: "Che cosa desidero?"

                                                                                                                                                            Alan Watts


Ultimamente mi ritrovo a dover giustificare sempre più spesso le mie scelte, i rischi che prendo, le strade "diverse" che decido di prendere. Molti le giudicano con sufficienza visto che sono un'anomalia del sistema, uno che evidentemente negli schemi prestabiliti ci sta scomodo, "un artista".
Ma mi sono abbastanza rotto le scatole di questo, perché il punto non è essere un artista, o avere chissà che coraggio di affrontare un percorso con più ostacoli.
Il punto è fare ciò che si vuole fare -veramente-, fosse anche vivere allevando cavalli o diventare il campione mondiale di lancio del giavellotto.
Certo, ci sono più rischi da prendere, ma non sopporto questa assurda convinzione che dilaga (a suo modo, in -tutti- i contesti sociali, lavorativi o relazionali) secondo la quale rischiare non sia un atteggiamento corretto. Non si fa.
Non si deve rischiare, non vale la pena cercare di superare i propri limiti se si rischia di fallire, non si inseguono i propri sogni che tanto nella maggior parte dei casi sono solo illusioni e puntare alla possibilità di realizzarli veramente è da sciocchi.
Non camminare sul filo, Funambolo, che non c'è la rete.

Forse avrò letto troppi libri e fumetti, visto troppi film e serie televisive, giocato troppi videogiochi in cui il protagonista insegue il proprio obiettivo, anche se costa fatica e sforzi.
E non parlo per forza di imprese dispeate come salvare la principessa Zelda o gettare l'Unico Anello nel Monte Fato, ci sono tanti racconti in cui non c'è nessun eroe che lotta armato di spada e armatura.
C'è la giovane Maya che sogna di poter interpretare la Dea Scarlatta.
C'è Lotti che punta a diventare un campione di golf.
C'è la piccola Marjane che vuole sopravvivere al rigido regime iraniano.
C'è Guybrush Threepwood che vuole essere un temibile pirata.
C'è una bambina hawaiaana che vuole adottare quel bizzarro cane blu.
C'è Tristan che insegue la sua stella.
Ci sono tre barboni che durante la notte di Natale devono rintracciare i genitori di una neonata abbandonata.
C'è Scott Pilgrim che deve sconfiggere i sette ex-ragazzi malvagi di Ramona.
C'è il piccolo Charlie che vuole visitare una fabbrica di cioccolato.
C'è un ragazzo tredicenne che vuole salvare un'acrobata del circo della stessa età da una banda di cattivi che non molla mai.
C'è un bambino con la maglia a righe e la sua tigre di pezza che vogliono arrivare in fondo alla collina a bordo del loro carretto.

Chiamatemi folle, ma mi potete trovare in quel mondo lì.

1 commento:

  1. A volte, dimentichiamo che la vita non è uguale per tutti, che non tutti sono fatti per essere quadrati, rotondi o triangolari.
    Ognuno ha il diritto di prendere la forma che vuole, di stare comodo al mondo come più gli aggrada.
    Tendiamo a dimenticarlo, a stampare il nostro pattern su chi ci circonda, come se il nostro stile di vita fosse quello perfetto per tutti.
    Mai farsi dare la forma di un altro.
    La vita è una, vale la pena di viverla a spiccioli facendo ciò che amiamo che con la carta di credito nel grigiore della solitudine.

    In questi ultimi mesi me ne ero completamente scordata.
    Cercherò di riprendere in mano la mia vita senza ossessionarmi da ciò che diventerò o potrei diventare.
    Prima del futuro, vorrei vivere il presente.
    Grazie, mi hai illuminata :)

    Un bacio

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