giovedì 15 agosto 2013

Io non credo nelle lumache, non credo nelle lumache!

"Una lumaca che corre nella Indy 500? Che assurdità!": questa una sintetica recensione del film 'Turbo', contenuta nel film stesso.
Quesito dell'esame di Tossicologia: quale sostanza permette di assistere ad una scena simile?
Siamo arrivati a un punto di non-ritorno della Storia del Cinema Moderno. È giunto il momento in cui prendiamo un bel respiro, ci sediamo tutti attorno a un tavolo, spettatori, produttori e sceneggiatori di film d'animazione, e ci facciamo tutti quanti un bell'esame di coscienza. Perché qui stiamo esagerando.
C'è un confine oltre il quale la sospensione d'incredulità interviene e fa dire a una persona sana di mente "Pfff, che cavolata!", è un elemento la cui sensibilità è differente da persona a persona, ma ora l'abbiamo -oggettivamente- superato, anzi, non lo si prende nemmeno più in considerazione.
Il problema di base è che gli adulti considerano i bambini degli stupidi, e quindi scrivono qualunque cosa "perché tanto va bene", i genitori portano i loro figli a vedere qualunque cosa "perché tanto gli piace" senza fare un'effettiva selezione e senza rendersi conto che le opere scritte meglio ottengono un effetto maggiore nella mente del bambino.
In molti film d'animazione, di partenza c'è la volontà di instillare fiducia nel bambino, permettendogli di sognare e dandogli la speranza che, se ci crede, può raggiungere qualunque obiettivo. (L'intenzione è nobile, ma occhio che se mal sfruttata può trasformarsi in "illudere")
È la sindrome della piuma magica sempre più presente nei film per bambini: se ci credi fino in fondo, puoi volare anche se sei un elefante, puoi fare il cuoco di nouvelle cuisine anche se sei un topo, puoi diventare un campione di arti marziali anche se sei un panda obeso.
Questo perché si crede che il bambino per imparare e sperare abbia per forza bisogno di una vittoria assoluta; premesso che i film che ho appena usato come esempi hanno una costruzione narrativa e psicologica meno banale del solito, c'è comunque modo di trasmettere valori importanti anche attraverso la sconfitta, ma vabbè.

"Turbo" è la storia di una lumaca che sogna la velocità, per caso cade nel pentolone della pozione magic... ehm, NOS (quella specie di viagra per automobili vista in Fast & Furious) e così diventa una saetta, un venditore di tacos la trova e per fare fortuna decide di iscriverla alla gara Indy 500. Sigh.

Anche Pacey si era iscritto a un concorso per la reginetta di bellezza di Capeside, ma era più credibile.
L'idea in sé è stramba, ma un elefante con le orecchie a sventola che riesce a volare non lo è meno. Il problema è il contesto in cui tutto è immerso: se siamo in un contesto fiabesco, di animali parlanti e tutto il resto posso capirlo, ma se la società umana è realistica (con problemi di bollette da pagare, autorità sportive che tutelano il regolamento sportivo, conferenze stampa...) faccio più fatica a credere alle assurdità.
E no, non mi riferisco all'elemento magico, bensì a come gli umani reagiscono alla scoperta di qualcosa di simile. Passi il tontolone buono ed esaltato che diventa amico della lumaca (cioè, insomma), ma che la lumaca riesca ad essere iscritta alla Indy 500 perché il regolamento non lo esclude esplicitamente, no. NO.
Altrimenti io domattina vado al supermercato e uso un canguro col suo marsupio come carrello della spesa, perché nessuno me lo vieta.
Vado a una mostra di quadri espressionisti cavalcando un ippopotamo, visto che non è vietato da nessuna parte.
Iscrivo il mio attaccapanni a un concorso di racconti, perché il regolamento non lo esclude.
Ok, per qualche motivo l'autorità sportiva competente porta un barlume di senno nella vicenda e dice che no, è qualcosa di stupido. Ma durante la conferenza stampa, prima uno, poi due, poi cinque, poi tutte le persone in sala, si alzano in piedi gridando "Vogliamo la lumaca! Vogliamo la lumaca! Vogliamo la lumaca!" e allora cambia idea. MA ...!!!
Non ha senso! Di questo passo, basterà che dieci persone chiedano la grazia per un condannato, che un presidente decida di ignorare una Costituzione che regge da 60 anni.
Ma durante la visione di "Turbo" in sala, c'è stato un punto in cui si è toccato il fondo, un momento in cui ho perso ogni speranza di salvezza per la razza umana.
Alla vigilia della gara, il campione in carica osannato dalle folle e che non perde da anni, parla con la lumaca (ok, va bene, fingiamo sia normale) e le dice "Tu non ce la farai, vincerò io!".
E l'intero cinema irrompe in un "noooooo!!" di dissenso. Il padre di famiglia nel posto di fianco a me, grande e vaccinato, esplode in un "Che bastardo!".
COSA?!?!
Ma no, è perfettamente logico!! Sono un campione che ha faticato per decenni per raggiungere il primo gradino del podio, per ottenere la fama, e se dico a una lumaca che il mio talento e il sudore che ho versato in tutti questi anni sono una garanzia di vittoria, sono CATTIVO?!?!?
Ok, facciamo un gioco di ruolo, caro padre di famiglia.
Tu nella vita, che mestiere fai... uhm, diciamo l'avvocato. Un giorno nel tuo studio irrompe un pinguino col gilet e dice di voler diventare un avvocato, tu gli ridi in faccia o gli stringi la zampa e gli fai firmare all'istante un contratto?
Oh, oh, oh, ancora, ancora!
Mettiamo invece, padre di famiglia, che nella vita tu sia un chirurgo. Arriva in ospedale una talpa balbuziente che ha sempre sognato di fare il medico, che pretende di effettuare un'operazione a cuore aperto. Massì, dai, lasciamole una possibilità!

Reazioni credibili.
Si può, ne sono convinto, cari sceneggiatori.

1 commento:

  1. lol Però m' aspettavo un po più di approfondimento sul film. XD

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