mercoledì 13 febbraio 2013

Le Cinérables



Les Misérables, al cinema.
È la prima volta che mi capita di vedere sul grande schermo un film tratto da un’opera che avevo già interpretato a teatro. (L’evento però è destinato a ripetersi proprio con altri due musical, con Spring Awakening e Into the Woods in arrivo al cinema nei prossimi anni)
È una sensazione strana, perché sei stato immerso in prima persona in quell’universo narrativo, provando e riprovando le scene, entrando nella psicologia dei personaggi, rivivendo quotidianamente azioni ed eventi fuori dall’ordinario, vedere i protagonisti interpretati da volti amici con cui si sono condivise chiacchiere, battute e problemi…

E poi - bum! – ecco che Les Misérables diventa un filmone con centinaia di comparse, costumi e scenografie spettacolari, movimenti epici di cinepresa, le candidature agli Oscar e le interpretazioni di Hugh Jackman, Russel Crowe, Anne Hathaway più il resto della gang hollywoodiana. Fa strano.
Perché sono ovviamente affezionato alla “nostra versione”, ma vedere tutto quel ben di Dio, quell’Anne Hathaway che adesso le intaglio un Oscar da un lingotto d’oro e glielo porto a casa di persona, quelle buone idee che arricchiscono la messa in scena… bè, mi ha messo i brividi.
Ok, mi sono commosso, ho riso, mi sono esaltato e spaventato (pur conoscendo in anticipo i singoli dettagli della vicenda) ma ci sono stati brividi diversi dal solito, che non avevo mai provato prima: durante la battaglia sulle barricate sono stato catapultato a qualche mese prima, quando anch'io combattevo la stessa battaglia, e ora ne sono solo un inerme spettatore.
Non saprei nemmeno come definirlo. Un mix di dejà-vu/nostalgia/immedesimazione/flashback che… boh. Uao.

Quindi, che dire?
Il teatro è meglio, perché hai i personaggi davanti a te in carne e ossa, le emozioni sono rivolte direttamente a te senza il filtro di uno schermo, e gli interpreti quella sera danno ogni singola goccia del loro sudore per te, e quelle (relativamente) poche persone che sono con te in platea.
Però dai, il cinema è meglio, ci sono tanti soldi dietro, è più spettacolare, il biglietto costa meno, e tutt
Vabbè, insomma. fate quello che vi pare, abbandonatevi ai medium che più vi soddisfano, basta che vi lasciate trasportare da personaggi, storie, emozioni e sogni.

Basta che, nel caso dei Miserabili, non vi leggiate il libro di Victor Hugo, perché è una palla mortale.

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