venerdì 14 settembre 2012

"iPhone, iPhone, andiamo a retwittar"

Due mesi fa ho comprato l'iPhone.
Mi professo un non-simpatizzante della Apple, e dopo l'iPod è già il secondo marchingegno della Mela che mi porto a casa; direi che quando avrò un Mac potrete consegnarmi la medaglietta scout dell'incoerenza, che me la merito.
Da quando l'iPhone è atterrato sul nostro pianeta, ho visto sempre più persone convertirsi alla sua religione e approfittare di tutte le sue comodità. Ancora troppo costoso, non mi sembrava indispensabile ma era interessante mentre si era in giro controllare il meteo, cercare indirizzi o mappe, oppure connettersi online per avere informazioni necessarie sul momento per risolvere emergenze.
Poi è arrivata la parola maledetta: GRATIS.
Tariffe tutto-compreso e applicazioni che permettono di avere telefonate gratis, messaggi gratis, internet gratis e altro ancora. E con tali possibilità sotto mano, l'essere umano ne viene sopraffatto e conosco molte persone che ne sono state gradualmente risucchiate, eclissandosi dalla società.

Quando ho cambiato cellulare e mi sono reso conto che la scelta più conveniente sarebbe stata l'Iphone, a malincuore, avevo il timore di diventarne dipendente. Perchè sì "l'iPhone non è solo un cellulare, ma uno stile di vita" e tutte quelle menate lì. Poi in realtà ho scoperto che non è obbligatorio; come tutte le cose dipende da come lo si usa e finora mi sembra di non essere ancora caduto nella patologia.
Di sicuro lo utilizzo più di quanto non facessi coi cellulari precedenti, ma perchè all'interno ci sono tante cose.
C'è la macchina fotografica, che è forse lo strumento che utilizzo di più, dato che mi sono appassionato alla iPhoneografia.
C'è la musica, che vabbè l'iPod, però se scappa la voglia c'è anche qui.
C'è Internet ovunque, così si può controllare la drogaFB più spesso, e si possono
Ci sono i giochini stupidi, che si possono fare nei momenti morti per svagarsi un po', senza dover per forza portarmi dietro il DS. Poi non capisco perchè per la società se gioco a un Signor videogame complesso per GameBoy sono infantile, mentre se perdo tempo coi giochini banalotti per iPhone sono socialmente inserito.
Vabbè.
Ah, e tanta gioia per Monkey Island 5: quanta sorpresa quando ho scoperto che potevo giocare sull'Iphone l'ultimo capitolo delle avventure di Guybrush Threepwood, che il mio PC non mi permetteva di far girare. Credo che quello sia stato il preciso momento in cui sono diventato amico del mio iPhone.
E tante tante applicazioni (mi rifiuto di pagarle, scarico solo quelle gratis) che permettono di fare cose pratiche, ma anche inutili ma impensabili: segnarmi sulla mappa dove parcheggio la macchina così da non dimenticarmene, avere effetti sonori sotto mano per fare la colonna sonora della mia vita reale, partecipare a sessioni di karaoke con gente di tutto il mondo e chissà cos'altro scoprirò.
Forse si arriverà davvero alla realtà aumentata, quando sarà giunto il momento di un iPhone a forma di armatura di Iron Man in cui infilarsi dentro, sarò felice.

Per fortuna è appena uscito il sensazionale e rivoluzionario iPhone 5, così non sembro troppo tecnologico.
Non mi va di farci troppa bella figura, già mi davano del "figo" e "alla moda" solo perchè ho un iPhone.

1 commento:

  1. Per la realtà aumentata ci sta pensando Google...

    http://youtu.be/JSnB06um5r4

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