mercoledì 11 luglio 2012

D: era scritto

Ore 7.55, arrivo agli studi Mediaset.
L'appuntamento è per le 9, ma avendo viaggiato verso Roma in notturna ed essendo arrivato nella Capitale alle 6 di mattina, mi era stato detto per telefono che potevo arrivare anche prima: mi avrebbero fatto entrare e poi avrei potuto aspettare nel baretto interno.
All'esterno, mi avvicino alla guardia, che mi ricorda tanto quella all'ingresso degli studi Warner Bros negli Animaniacs.
"Scusi, dovrei registrare una puntata del quiz Il Braccio e la Mente, sono troppo in anticipo?"
"Eh, vedi te, de 'na mezza jornata armeno"
Roma, sono arrivato.

Mi faccio uno shampo nel bagno, cercando (inutilmente) di riacquistare un'aria decente dopo la nottata (non) dormita in treno.
Dribblo un'orda di spaventosi partecipanti ai provini di Amici di Maria De Filippi, conosco gli altri concorrenti del quiz, mi nutro coi gustosi cestini del pranzo Mediaset (davvero, non è sarcasmo).
Testo le prove fisiche che potrebbero capitarmi durante la registrazione della puntata, e sopravvivo. Ovviamente lo specchio inclinato, quella in cui me la cavavo meglio, non mi è capitata durante la puntata.
Mi danno una camicia azzurra che pare uscita da Camera Cafè. Poi me ne propongono un'altra, ROSA. Io fingo di provarmela, ingrossando spalle, schiena, pancia e quant'altro, piagnucolando un mellifluo "uh, che peccato, mi sta stretta" mentre riafferro quella azzurra.
Trucco e parrucco.

Scendiamo in una saletta vicino allo studio. Io registrerò la terza puntata della giornata, così da un monitor ci guardiamo tutti assieme le puntate precedenti.
Nel frattempo ci intervistano per scoprire particolari interessanti con cui Flavio Insinna può scherzare; dato che non posso dire che faccio teatro (altrimenti poi la gente da casa pensa che sia tutto finto, con attori che interpretano la parte dei concorrenti) devo inventarmi qualcosa di finto. Ragionamento che non fa una piega. Che bella, la televisione.
Comincia la seconda puntata e arriva al gioco finale. Il personaggio misterioso è Marilyn Monroe; la concorrente lo indovina all'ultimo indizio, io l'avevo già indovinato a metà strada. Avete presente quando guardate un quiz da casa, sapete la risposta e vi innervosite perché il concorrente non la sa, e voi al suo posto potreste vincere millemila milardi di euro? Ecco, la sensazione è la stessa centuplicata, quando sei in uno stanzino a 5 metri dallo studio televisivo, e ti viene l'impulso di aprire il portone, irrompere in mezzo a tutto quanto e urlare la risposta. Soprattutto quando per tutta la mattina ti hanno detto "registri la seconda puntata" (quella con il personaggio misterioso Marilyn Monroe) e poi all'ultimo momento cambiano "ma no, dai, facciamo una puntata uomo VS uomo, tu registri la terza puntata).

Comunque, arriva il mio turno.
Mi dicono di smettere di recitare, che faccio le facce buffe. Come faccio a spiegargli che non sto facendo nulla di più di come sono io nel mondo reale, e che mi dicono tutti che nella vita di tutti i giorni ho l'espressività di un cartone animato?
In tv non sembra, ma in studio il pubblico suggerisce. E tanto.
Ma siccome il mio rivale aveva una storia straziante (devo riconquistare mia moglie e portare mia figlia a Eurodisney, in aereo, sfidando la mia paura del volo, per loro), mentre la mia improbabile identità fittizia è un playboy sciupafemmine, tutto il pubblico non tifa per me. Alè.
Intanto però, nelle pause pubblicità, faccio un po' amicizia con la Signora Giovanna, la mascotte della trasmissione che è sempre stata tra il pubblico per la registrazione di ogni puntata, sostenendo i concorrenti e offrendo da bere, asciugamani, e offrendosi per qualunque cosa abbiano bisogno. Per cominciare, le chiedo di prendermi a schiaffi in ogni pausa pubblicitaria, se sbaglio le risposte; la Signora Giovanna è di parola.
Sopravvivo al girarrosto (dolorosissimo) e, forte delle mie corsette mattutine, faccio un figurone sul tapis roulant. Arrivo al gioco finale, una sedia che scotta.
La Signora Giovanna mi augura di vincere e che fa il tifo per me, perché sono il concorrente più gentile e simpatico che ha visto in due mesi di registrazioni. Mi deve aver portato fortuna, perché ce l'ho fatta.
Sia lodato Claudio Bisio e Rapput. E anche il karma.

Boom, tanti soldi.
Che in realtà non so bene come siano fatti, tutti assieme.
Ah, prima che gli avvoltoi inizino a svolazzarmi attorno, sappiate che è inutile chiedermi di offrirvi cene, vacanze, scarpe o costose cure per le vostre vesciche. I soldi mi arriveranno tra taaaaaaanti mesi, quindi per adesso sono povero come sempre. Lo testimonia il fatto che, subito dopo aver vinto tutti quesi soldi, stavo per dormire in stazione Termini, causa sciopero dei treni. Poi vabbè, la solita avventura à la Carlo Alberto, e tra treno, pullman e autostop sono riuscito a tornare a casa.
Quando mi arriveranno i soldi, saranno in gettoni d'oro. Spero sia tutto come me lo immagino, voglio una foto nella vasca come Paperon De' Paperoni. Subito dopo, ho già scelto come usarli, non spenderò nulla per me-adesso, ma li tengo sotto il materasso per qualche progetto che mi ronza per la testa. Imponendomi di non toccarli.
Quindi rimarrò sempre il solito disperato che si fa un'ora a piedi per non spendere 1 euro che non ha.

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