martedì 3 gennaio 2012

A New Life

Non so come può suonare a una persona esterna, ma intraprendere un percorso come un'accademia teatrale di 3 anni ti cambia la vita.
Non solo sotto il profilo artistico, ma anche nel modo di pensare, nel modo di relazionarsi agli altri, in come vedo me stesso e in quello che desidero.
È strano, ma quasi non mi riconosco più: non sono più quello che ero un anno fa e, a dire la verità, faccio fatica a vedere molte similitudini anche col me stesso di 3 mesi fa.
Non ritengo che questa esperienza mi stia snaturando, ma è come se una versione alternativa stesse emergendo in superficie, comunque coerente con i pensieri e i principi che ho sempre avuto.
Ma diretto verso orizzonti che mi sarei mai aspettato, e questo mi spiazza.
Dicono che la vita sia in realtà l'insieme di tutti quegli eventi inaspettati che capitano in mezzo a quello che avevamo programmato... bè, ora lo capisco.

Faccio fatica a spiegare alle persone esterne al mondo del teatro tutti questi (tanti) cambiamenti, vissuti soprattutto nelle ultime settimane, come a voler chiudere un capitolo in concomitanza con la fine dell'anno. Non sono mai stato uno da "bilancio di fine anno", ma questa volta è successo quasi naturalmente.
Più volte mi è passato per la mente il paragone coi reduci del Vietnam che fanno fatica a reintegrarsi nella società e si trovano a loro agio solo coi propri simili, oppure gli hobbit che di ritorno da Mordor sorseggiano comodamente burrobirra nella loro taverna di Hobbiville consapevoli che le persone attorno a loro non potrebbero mai comprendere quello che hanno vissuto.
Non mi sento completamente straniato dal mondo, però ho bisogno di qualche appiglio al mio universo teatrale per non sentirmi un alieno.

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